Il CdL in Informatica prevede che gli esami di profitto per le varie attività didattiche presenti nell'offerta formativa siano sostenuti secondo un certo “ordine”. Pur avendo comunque molti gradi di libertà nel decidere quali esami affrontare, lo studente dovrà prestare estrema attenzione ai vincoli di propedeuticità fra le varie materie, perché essi indicano dipendenze fra i contenuti curricolari delle materie stesse. In questo documento si descrivono le motivazioni e lo storico delle modifiche apportate negli ultimi anni. Le informazioni sono aggiornate fino alla coorte 2024/2025.
Le informazioni complete sulle propedeuticità attive per le diverse coorti del corso di studi è disponibile nel documento pdf dedicato.
Motivazioni
Il fatto che l'ordinamento degli studi includa insegnamenti che sono propedeutici ad altri insegnamenti non è certo una novità, visto che le propedeuticità obbligatorie sono state introdotte con l'A.A. 2014/15. Prima di tale A.A. le propedeuticità erano solo consigliate, senza obblighi formali sottoposti a verifica. Tale assenza di vincoli ha finito per causare molti inconvenienti a parecchi studenti, in maniera spesso inconsapevole. Infatti, e da un certo punto di vista anche comprensibilmente, uno studente che trovi difficoltà a sostenere un certo esame è portato a “sospendere” momentaneamente lo studio della materia per concentrarsi su altro. Questo è quasi sempre un grave errore, per almeno due ragioni che sono state, negli anni passati, fra le maggiori cause dell'allungamento dei tempi di conseguimento del titolo.
- Le difficoltà incontrate nello studio di una certa materia quasi mai “svaniscono”
posponendo lo studio “a tempi migliori”; è vero invece che sono le conoscenze solo parzialmente acquisite ma non consolidate che tendono a svanire, costringendo quindi lo studente (nel momento in cui riprende a studiare la materia messa temporaneamente “da parte”) a ricominciare lo studio da zero o quasi, con conseguente grave perdita di tempo. - Se la materia messa da parte è propedeutica ad un'altra materia, lo studio di quest'ultima si rivela più difficile e decisamente meno proficuo, spesso con incidenza negativa anche sullo stesso voto di profitto.
Il modo corretto di affrontare con successo il problema delle difficoltà, che in molti casi emergono in relazione a materie di base, soprattutto nel primo anno, non è dunque quello di ignorare la materia ostica, posponendo l'esame. La metodologia vincente consiste invece nello: (1) studiare in modo graduale ma senza battute d'arresto durante il periodo di lezione, in modo da sfruttare
appieno il contatto con il docente; (2) anche nel caso in cui non si siano seguite con profitto le attività in aula/laboratorio, avere un contatto diretto con il docente utilizzando le ore di ricevimento e, qualora sia previsto, frequentare il tutorato di sostegno; (3) unire, a quello individuale, lo studio in piccoli gruppi per il confronto e l'affinamento delle capacità espositive. In conclusione, l'introduzione dei vincoli di propedeuticità è stato dettato (sulla base di un'attenta riflessione su quanto accaduto negli anni passati) dalla volontà di aiutare gli studenti a pianificare il percorso di studi senza incontrare grosse difficoltà e per cercare di allineare il più possibile i tempi di conseguimento del titolo alla durata normale degli studi (3 anni).